per la prima volta a Pescara e in Abruzzo un laboratorio che sperimenta la Teologia del Corpo di Giovanni Paolo II
progetto
Il
corpo sacro
sacred
body
laboratorio di ricerca
espressiva corporeo-spirituale:
nella forza primordiale del corpo, il recupero del senso
religioso, della preghiera, della lode; verso una Teologia
del Corpo e un cristianesimo che riscopre l'incarnazione
come luogo privilegiato dell'esistenza.
conduzione: Beniamino
Cardines
supervisor: d. Valentino Iezzi
assistente, ricerche:
Lina Colantoni
coordinamento: Giuseppe Baldonieri, Marco Pantalto
(s. Giovanni Paolo II)
"Il corpo, e
soltanto esso, è capace di rendere visibile ciò che è
invisibile: lo spirituale e il divino. Esso è stato creato
per trasferire nella realtà visibile del mondo il mistero
nascosto dall'eternità in Dio, e così esserne segno."
(Benedetto XVI, Deus
caritas est, n. 12)
"La vera novità del Nuovo Testamento non sta in nuove idee,
ma nella figura stessa di Cristo, che dà carne e sangue ai
concetti - un realismo inaudito."
(Benedetto XVI, Deus
caritas est, n. 14)
"La comunione mi tira fuori di me stesso verso di Lui, e
così anche verso l'unità con tutti i cristiani. Diventiamo
"un solo corpo", fusi insieme in un'unica esistenza. Amore
per Dio e amore per il prossimo sono ora veramente uniti: il
Dio incarnato ci attrae tutti a sé. (...) Dio viene a noi
corporalmente per continuare il suo operare in noi e
attraverso di noi."
(papa
Francesco, Laudato si', n. 155)
"In questa linea, bisogna riconoscere che il nostro corpo ci
pone in una relazione diretta con l'ambiente e con gli
altri esseri viventi. L'accettazione del proprio corpo come
dono di Dio è necessaria per accogliere e accettare il
mondo intero come dono del Padre e casa comune; invece una
logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una
logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad
accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i
suoi significati è essenziale per una vera ecologia umana."
progetto
Oggi,
molti cristiani, vivono una religione completamente
disincarnata. C'è un vuoto tra ciò che diciamo di essere e
ciò che siamo veramente. Il nostro agire è sempre più
lontano dalla via indicata da Gesù, una distanza incolmabile
che ha bisogno di ritrovare nuove motivazioni, affinché si
possa restituire al cristianesimo la capacità del contagio.
Il corpo e la sua potente espressività, rappresentano una
possibile via per questa riscoperta e nuova missione.
Attraverso il linguaggio fisico dei gesti, del teatrodanza,
cercheremo di costruire una nuova lode coreografica al
Signore. Sarà come tornare al fianco del re David e con lui
immaginare una folla, un corteo che danza... che evangelizza
nella gioia.
Salmo
30(29)
"(...) Ascolta Signore, abbi pietà di me, Signore, vieni in
mio aiuto! Hai mutato il mio lamento in danza, mi hai tolto
l'abito di sacco, mi hai rivestito di gioia, perché ti canti
il mio cuore, senza tacere; Signore, mio Dio, ti renderò
grazie per sempre."
Laboratorio di ricerca espressiva
A partire da alcune esperienze creative performatiche, attivate attraverso i linguaggi espressivi (Bibliodrammatica scuola-laboratorio), cercheremo di ritrovare e ricomporre (in chiave contemporanea) l'idea di un corpo ri-sacralizzato che torna a danzare lo spirito e a farsi lode e preghiera rivolta a Dio.
Work/lavoro
-training fisico/ri-uso del
corpo
-drammatizzazione corporea
-gestualità/linguaggio simbolico
-teatro fisico/espressività
-ricerche culturali/tradizioni-antropologia
PLANNING INCONTRI LAB
(di 2
ore l'uno):
1° modulo/gennaio-maggio 2018 (venerdì dalle 20,30 alle
22,30)